20101118

Con queste mani

7 anni fa...

Samuel rientra a casa dopo la solita serata senza significato, apre la porta, ascolta e corre. Corre in camera perchè suo padre, malato ed ormai allo stremo, ha bisogno di aiuto. Samuel fa una cosa che mai aveva fatto, con queste mani prende in braccio il padre e lo porta nella sua camera, lo adagia sul suo letto mentre la madre pulisce il lettone. Samuel porta in braccio la persona che una volta portava in braccio lui, che una volta lo prendeva al volo. Ripensa a una galoppata di Berti a Monaco di Baviera e al salto che ne scaturì, dal divano alla poltrona, dove le braccia sicure del padre lo afferravano e lo abbracciavano. Samuel adagia la testa del padre sul cuscino, chiude la porta della stanza e zitto, freddo, impassibile, ripensa a tutto questo nella frazione di un secondo, si lascia cadere davanti alla tv e lentamente si addormenta.

7 anni fa e qualche giorno di meno...

Con queste mani Samuel solleva la cassetta di legno chiaro con le ceneri di suo padre e si appresta ad affrontare il breve tragitto fino alla tomba. Porta ancora in braccio suo padre ed è strano pensare che ora quello forte deve essere lui, gli sembra strano che quello che deve sorreggere il peso dell'altro sia lui, è spiazzante, dolce, lancinante lo scambio di ruoli. Deposita la cassetta nel piccolo loculo e mentre l'addetto del cimitero fissa la lastra di marmo lui ci chiude dentro anche la sua rabbia e le sue lacrime, le stupide risposte all'altrettanto stupida litania del “bisogna farsene una ragione”. Si rifugia invece nel “son cose che capitano... succede”, si gira e se ne va a mangiare.

20 giorni fa...

Con queste mani Samuel prende in braccio quasi esitante quel fagottino di 3 chili che gli hanno appena portato e lo osserva come se lo conoscesse da sempre. Si avvicina alla finestra, scosta la tenda che si affaccia su un giardino assolato: “Sebastian, guarda, questo è il mondo”. E piange, le lacrime chiuse dietro quel marmo ora sgorgano serene, ora è semplice e leggero prendere in braccio quel piccino. Samuel è tranquillo, nessuno muore mai davvero.

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