20120510

La strabiliante inutilità del maschio in gravidanza

Pubblicato su Periodo Fertile


Eccoti lì, sdraiato sul letto, faccia ebete, sguardo al soffitto, soddisfatto della tua prestazione amorosa, ancora inconsapevole di aver appena dato il via alla tua paternità ma che, soprattutto, il tuo compito è già definitivamente ed inesorabilmente finito.
Le prime avvisaglie le hai davanti agli amici, quando insieme alla tua lei annunciate orgogliosi il lieto evento: baci ed abbracci per la futura mamma, poi magari una stretta di mano anche a te.
Anche il ginecologo ci mette del suo: “Signora, qual’è il suo gruppo sanguigno? E quello di suo marito?” E tu sei lì, a 30 cm da loro e ti senti grande come un puffo, sperduto su una sedia gigantesca con la manina alzata e la voce flebile: “Ehi, sono qui!”. Non ti rimane che fare una cosa: ascoltare il battito del cuore di tuo figlio durante la prima ecografia e lasciarti travolgere da un imbarazzante ed incessante riso isterico misto a lacrime: il professionale ginecologo si accorgerà finalmente di te, garantisco io.
Non è però consigliabile proseguire nei successivi nove mesi con ripetuti attacchi schizofrenici per attirare l’attenzione, rassegnati al tuo ruolo secondario quando la pancia comincerà a lievitare e come una splendida palla soleggiata all’orizzonte allungherà le ombre su di te ma moltiplicherà le attenzioni e gli sguardi verso la mammina.
Attendi, ragiona perchè ti accorgerai presto che il tuo effimero momento di gloria è lì dietro l’angolo, proprio quell’angolo del corridoio accanto al quale è seduta tua moglie, davanti alla sala parto.
Attento, arriva, lei ti guarda e con occhi stupiti ti comunica che le si son rotte le acque e tu la blocchi con una mano, ti ergi in tutto il tuo metro e 75, petto in fuori, sole negli occhi, vento nei capelli, fermi il primo medico che ti passa a tiro e dici la fatidica frase: “Mia moglie ha rotto le acque!”.
Immobile come una statua la frenesia dell’infermiera in soccorso alla tua donna ti sfiorerà alla velocità di un F35 nell’indifferenza più assoluta rotta solo da un: “La chiamiamo dentro dopo” e sei solo. Fino a quando non ti invitano  a raggiungere la tua dolce metà che ti accoglie dicendoti: “Non spaventarti”. E tu, coraggioso: “Spaventarmi? Perchè dovrei spav… oddio! E’ sangue quello?!”. Poi ti piazzano alla sue spalle e mentre lei comincia a spingere ritrovi un tono e ti inventi novello Mourinho ai bordi del campo con incitamenti ben mirati.
Addirittura ti esibisci in un: “Dai che si vede la testa!” quando invece ancora oggi non riesci a capire cosa hai visto in realtà. Poi nasce, appoggiato sulla pancia della mamma ti guarda con un occhio aperto ed uno chiuso, lo osservi e non puoi far a meno di notare un incredibile somiglianza col maestro Yoda di Guerre Stellari.
Più tardi, mentre lei si riposa, te lo porteranno in camera, balzerai in piedi, lo prenderai in braccio e ti sentirai la persona più indispensabile del mondo perchè è anche grazie a te che quel miracolo che tieni tra le mani si è avverato e lui te lo sta facendo capire stringendoti per la prima volta, sicuro e pieno di fiducia, il tuo dito nella sua minuscola manina.

20110430

Dal nostro inviato: il matrimonio reale in tempo reale

Orgogliosamente invitato al matrimonio reale assieme alla Pantegana Egidio vi terrò aggiornati in tempo reale su ciò che succede durante la cerimonia.

Ieri sera, all'addio al celibato, William, dopo essere stato stordito con massicce dosi di Punt e Mes, è stato caricato privo di sensi su un treno per Glasgow. Cerimonia già a rischio.

Nel caso William non dovesse tornare da Glasgow già allertato, per rimpiazzarlo, Jimmy Cinquepance, amico fraterno di Gascoigne. Si nota inquietudine sul volto di Kate.

Sollievo: William è tornato accompagnato da un pulmino di tifosi del Celtic. Distribuisce manone di gomma piuma della squadra biancoverde agli invitati. Entusiasta la regina che pare la userà in chiesa.

Prime indiscrezioni sull'addio al nubilato di Kate: si parla di un record europeo di gang bang indoor. Bella fagiana siamo con te, ripensaci!

William e Harry tra pochi minuti dovrebbero uscire da Clarence House... se solo il Principe Carlo lasciasse libero il bagno.

La tensione gioca brutti scherzi all'intestino del Principe Carlo durante il tragitto per Westminster: tutti fermi ai bagni del McDonald's. Camilla ne approfitta ed ordina un McNuggets da 6.

La famiglia Middleton parte dal Goring Hotel alla volta di Westminster. Imbarazzo quando dalle tasche del padre di Kate si intravedono spuntare parecchi flaconcini di shampoo dell'albergo.

Kate arriva a Westminster. La Regina Elisabetta, come anticipato, approva agitando la manona di gommapiuma del Celtic. Invitati in delirio.

Panico durante la cerimonia quando Elton John si impossessa a sorpresa dell'organo e comincia a cantare: "Goodbye England rose..." come al funerale di Diana. Viene freddato a colpi di candelabro dalla security. Il matrimonio può continuare.

Siamo ormai al termine, al momento del bacio dalla navata di destra si alza il coro: "Nuda, nuda!". William pare gradire, Kate lo fulmina con lo sguardo mentre indisturbato il testimone Harry le tocca il sedere facendo un occhiolino d'intesa all'Arcivescovo di Canterbury.

A rinfresco ormai avviato, nella miglior tradizione inglese, il Principe Filippo dà il via alla gara di chupiti.

Gli sposi si affacciano al balcone: William, provato dalla gara di chupiti vinta da Mr. Bean su Victoria Beckham e Vinnie Jones, vomita sulla folla. Nulla di male, non è la prima volta.

In diretta da Londra: sebbene non invitati stiamo cercando di imbucarci alla cena di nozze di stasera. Stay tuned.

Dopo aver imbavagliato Elton John e David Furnish, Egidio ed io abbiamo preso il loro posto alla cena di nozze. La vicinanza con la figlia di Sarah Ferguson ci ha portato al clamoroso errore di assaggiare l'aragosta che indossa come cappello.

Kate lancia il bouquet: tecnica perfetta, 35,8 m e nuovo primato britannico. Abbranca al volo la sorella Pippa. Uno schema palesemente provato in allenamento.

Inizia la serata danzante: stupore quando gli sposi richiedono Il Mio Secondo Tempo di Max Pezzali definendola "la nostra canzone".

Arrivano le bomboniere! Ma... tutta sta fatica per il solito portachiavino d'argento?! Egidio andiamocene via da questi barboni! Goodbyyyyyeeeee England rooooose...

20101118

Con queste mani

7 anni fa...

Samuel rientra a casa dopo la solita serata senza significato, apre la porta, ascolta e corre. Corre in camera perchè suo padre, malato ed ormai allo stremo, ha bisogno di aiuto. Samuel fa una cosa che mai aveva fatto, con queste mani prende in braccio il padre e lo porta nella sua camera, lo adagia sul suo letto mentre la madre pulisce il lettone. Samuel porta in braccio la persona che una volta portava in braccio lui, che una volta lo prendeva al volo. Ripensa a una galoppata di Berti a Monaco di Baviera e al salto che ne scaturì, dal divano alla poltrona, dove le braccia sicure del padre lo afferravano e lo abbracciavano. Samuel adagia la testa del padre sul cuscino, chiude la porta della stanza e zitto, freddo, impassibile, ripensa a tutto questo nella frazione di un secondo, si lascia cadere davanti alla tv e lentamente si addormenta.

7 anni fa e qualche giorno di meno...

Con queste mani Samuel solleva la cassetta di legno chiaro con le ceneri di suo padre e si appresta ad affrontare il breve tragitto fino alla tomba. Porta ancora in braccio suo padre ed è strano pensare che ora quello forte deve essere lui, gli sembra strano che quello che deve sorreggere il peso dell'altro sia lui, è spiazzante, dolce, lancinante lo scambio di ruoli. Deposita la cassetta nel piccolo loculo e mentre l'addetto del cimitero fissa la lastra di marmo lui ci chiude dentro anche la sua rabbia e le sue lacrime, le stupide risposte all'altrettanto stupida litania del “bisogna farsene una ragione”. Si rifugia invece nel “son cose che capitano... succede”, si gira e se ne va a mangiare.

20 giorni fa...

Con queste mani Samuel prende in braccio quasi esitante quel fagottino di 3 chili che gli hanno appena portato e lo osserva come se lo conoscesse da sempre. Si avvicina alla finestra, scosta la tenda che si affaccia su un giardino assolato: “Sebastian, guarda, questo è il mondo”. E piange, le lacrime chiuse dietro quel marmo ora sgorgano serene, ora è semplice e leggero prendere in braccio quel piccino. Samuel è tranquillo, nessuno muore mai davvero.

20100731

Agosto nel Recinto

1.
Caldo, caldo appiccicaticcio, caldo pavese. Un piccolo ventilatore, su un comodino in una stanzetta disordinata e lercia del Borgo Ticino si danna l'anima per smuovere un minimo d'aria. I risultati sono scarsi. Noia, noia pesante, noia pavese. Esteban si alza e si affaccia alla finestra: può vedere via dei Mille deserta, può scorgere Ticino che sembra un brodo immobile. Sudore, sudore copioso, sudore pavese. Uscire. Esteban sa già cosa finirà col fare: vecchia, pericolosa abitudine, discutibile rimedio alla noia. Apre il cassetto del comodino, srotola uno straccio sporco e ne tira fuori una pistola troppo grande per essere vera. In fondo al cassetto un caricatore. Esteban lo controlla: otto proiettili. Possono bastare, un giro veloce e poi a casa.

2.
Agosto, agosto solitario, agosto pavese. Esteban cammina lento fino a Piazzale Ghinaglia e si infila nel drugstore di Carlos, vuole sigarette.
- Ciao Esteban.
- Un pacchetto di Fat Panda, bastardo messicano.
- Vai a caccia?
- Solo a sparare, abbiamo il divertimento a due passi.
- Qui sei l'unico che si diverte con quelli.
- Così pare, ci vediamo amigo.
Esteban paga e se ne va ma sulla soglia si gira un attimo.
- Carlos?
- Cosa?
- Tu te lo ricordi come è iniziato?
- Nessuno se lo ricorda Este, una gran luce e poi non abbiamo nemmeno fatto in tempo a svegliarci che già c'era da correre a costruire il fottuto Recinto. Mi ricordo i morti, quelli sì.
- Ciao messicano.

3.
Passato il check in nel mezzo del Ponte Coperto Esteban è dentro al Recinto, quello che una volta era il centro storico di Pavia. Cammina guardingo mentre risale Strada Nuova, si è sfilato la pistola dai pantaloni e ha tolto la sicura, non c'è nessuno, per ora, ma la situazione è destinata a cambiare presto. Un ombra, rumore di passi strascicati, ed il primo macilento corpo vivente spunta da via Maffi attirato dall'odore di carne viva del nostro. Bang! E salta un braccio. Bang! Ed esplode la testa. Due colpi: sei arrugginito vecchio mio. Avanti, lento ma sicuro, qualcuno (qualcosa?) avrà sentito i botti, sta per cominciare lo spasso. Eccoli, in tre, come se stessero aspettando l'autobus come un tempo, al Demetrio. Bang, bang, bang! Tre su tre, la ruggine è già ricordo. Esteban svolta a sinistra e si infila in piazza della Vittoria, felicità è un caricatore pieno. Già, ma il caricatore di Esteban pieno non lo è mai stato e lui è stato tanto stupido da dimenticarsene. Tre proiettili per tornare in Borgo, fuori dal Recinto. Via, veloce attraverso la piazza in direzione del Broletto ma dal vecchio pub ecco che ne escono due. Bang! Giù il primo. Bang! Si spappola una spalla. Bang! Anche il secondo è giù. Ne arrivano altri dal Duomo, altri da Strada Nuova. Esteban scappa e non pensa, spalle al Broletto, via dall'altra parte della piazza verso l'entrata del mercato coperto nella speranza di rinchiudersi dentro. Le scale, ecco le scale, ma escono pure da lì, sono dappertutto, gli sono addosso.

4.
Le stelle, l'ultima cosa che vedo tra i corpi sopra di me sono le stelle, sono così vicine, sembrano solo a qualche metro. No, non sono stelle, sono solo le luci di quella pensilina sopra il mercato. Cazzo, l'ho sempre detto che sembrava un distributore.

20100720

L'angolo dell'onnisciente

Ricevo domande ed illumino il mondo con la mia onniscienza.

Laura: perchè tutte le cose buone fanno ingrassare????
Probabilmente sono semplicemente sbagliati i canoni di bellezza.

Corrado: le tende da sole soffrono di solitudine?
Le tende, per definizione, sono plurali, quindi non soffrono di solitudine in quanto si fanno compagnia a vicenda.

Lettera firmata: perchè i giornali che sono in edicola ogni 2 settimane si chiamano "quindicinali" e non "quattordicinali"??? 
I quattordicinali vengono chiamati quindicinali semplicemente perchè facendo cifra tonda si crea meno confusione nella mentalità ultras. 

Lettera firmata: perchè la Lega Pro dà contributi per far giocare i giovani e non dà niente per gli over 35??
Non si danno contributi agli over 35 perchè altrimenti tutti li ingaggerebbero formando squadre perfette che finirebbero incredibilmente tutte a punteggio pieno a fine campionato creando un gran casino per i ripescaggi.

Massimo: perchè se la mucca fa mu il merlo non fa me?
Il merlo non fa me in quanto geneticamente non portato all'egocentrismo.

Laura: perchè noi esistiamo?
Noi esistiamo perchè se non esistessimo non esisteremmo.

Cristina: perchè ti ho sposato?
Perchè da donna intelligente quale sei hai inevitabilmente scelto il meglio.
 
Laura: perchè non siamo tutti neri????
Non siamo tutti neri per agevolare le popolazioni più disagiate di noi a fare sport e più precisamente giochi di squadra. Non avendo i soldi per le divise la naturale pigmentazione della pelle contribuisce a formare tenute di gioco pronte all'uso a costo zero.
Cristina: perchè Frontierville oggi non mi funziona?
Oggi Frontierville non funziona per uno stato d'agitazione del SPV (Sindacato Pionieri Virtuali) per il rinnovo del contratto dei pionieri virtuali.
Luca: chi vincerà il campionato di serie A?
Il campionato di serie A sarà vinto dalla squadra che farà più punti in classifica come da tradizione.

Luca: siamo soli nell'Universo?
Nell'universo non siamo soli ma gli altri non ci cagano di striscio per evidenti motivi.

20100715

La madre di tutte le notizie

Sui giornali, in tv, in radio la notizia unica, sconvolgente e ripetitiva è una e una sola: FA CALDO! A Luglio! Pazzesco!
Speriamo che quest'inverno non faccia freddo.

20100701

Arte moderna?

Arriva un furgone.

- Buongiorno, posso controllare le gomme?
- Certo, come no!

Controllano, mettono a posto il compressore e se ne vanno.

Mettono a posto?



20100630

Ladro!

In questi giorni vendo al distributore quegli orologini in gomma che tanto vanno di moda adornati con le bandierine delle nazionali che partecipano ai mondiali. Ieri sera mi son dimenticato di ritirare l'espositore e stanotte qualche simpaticone mi ha ciulato i sette che avevo, appunto, in esposizione. Un bottino di ben 28 euro. Ora, sorvolando sull'antica questione se son più stato pirla io a dimenticarmeli fuori o più figlio di puttana lui a fottermeli, vorrei mettere in chiaro alcune questioni. Caro ladro spero che: 1) mentre tu stavi fottendomi gli orologini, luce degli occhi di tutti i bambini che ossessionavano i genitori pur di averne uno, altri ti stessero fottendo tutto ciò che in quel momento era presente in casa tua. Non scherzo, spero che davanti a casa tua ci sia stato un furgone stile grandi traslochi con tanto di piattaforma per far uscire i mobili dal balcone e i tuoi vicini fossero tutti in casa a vedersi Spagna - Portogallo fregandosene dei tuoi averi. In alternativa: un incendio. Ma in questo caso anche i pompieri sarebbero stati ammaliati da Villa e Cristiano Ronaldo. 2) che tu sia fortemente allergico alla gomma e ti diventi un polso che manco un elefante. Ti si gonfino pure le dita in modo che tu non riesca a digitare 118 sul cellulare. 3) che tutte le volte che andrai a far benzina di notte, ogni colonnino del self service su suolo italiano e magari pure europeo ti  mangi le banconote, ti distrugga il bancomat e ti faccia comparire sul display un enorme dito medio. Sempre, fino a che campi. 4) che tu in un lampo di onnipotenza ti presenti a far benzina da me con addosso tutti e sette gli orologini. Lì sarebbero veramente cazzi. Fine.
E ti va di culo che non sono un tipo vendicativo, stronzo.

20100628

Campione del Mondo!

Non so voi, ma io voglio che quest'uomo diventi campione del mondo solo per vedere cosa potrà essere capace di fare al fischio finale ma, soprattutto, cosa potrà essere capace di dire nella successiva conferenza stampa (a tal proposito vorrei ricordare le sue dichiarazioni ai giornalisti dopo la qualificazione al mondiale conquistata per il rotto della cuffia). Già pipparsi tutte le righe del campo potrebbe essere cosa molto gradita ma confido nel fatto che possa fare di più, molto di più.